Giovedì 19 dicembre una cerimonia solenne e commovente ha accompagnato l’intitolazione della nuova sala della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento al compianto dirigente Gian Marco Jacobitti

Giovedì 19 dicembre una cerimonia solenne e commovente ha accompagnato l’intitolazione della nuova sala della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento al compianto dirigente Gian Marco Jacobitti

Giovedì 19 dicembre una cerimonia solenne e commovente ha accompagnato l’intitolazione della nuova sala della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento al compianto dirigente Gian Marco Jacobitti.

Un’iniziativa fortemente voluta e sostenuta dal Soprintendente Mariano Nuzzo, volta a commemorare le straordinarie capacità umane e professionali di un collega competente, appassionato e particolarmente legato alla Reggia di Caserta che, sotto la sua guida, ha vissuto i momenti forse più brillanti della recente storia.

L’emozionante evento, che ha visto un’affollata partecipazione di autorità civili, istituzionali, militari, religiose ma anche di familiari, colleghi, amici di lunga data e giornalisti, si è aperto nella sala espositiva della Soprintendenza, sita al terzo piano della Reggia di Caserta, con gli interventi del dirigente Mariano Nuzzo e con i saluti del vescovo Sua Eccellenza Mons. Pietro Lagnese. Ha poi preso la parola il figlio del Soprintendente Jacobitti, Arrigo, in sala con la mamma e la sorella, che ha ringraziato per l’iniziativa a nome suo e della famiglia.

“Mio padre – ha detto – è stato “Grande” sia a casa che come vostro Soprintendente. Mi ha insegnato valori come la dignità, la correttezza, l’onestà, il fare bene le cose e l’equilibrio. Questi e altri valori accompagnano da sempre la mia vita e gli permettono di essere ancora qui con noi. Un viso che sapeva esprimere serietà e severità ma anche una timida dolcezza, in un sopracciglio che si inarcava dall’emozione. Mi stupisce sempre l’affetto che ritrovo in chi lo ha conosciuto e mi parla di lui, sono certo che ne è orgoglioso e ci sarà sempre vicino”.

Dopo il toccante intervento, gli astanti hanno raggiunto la nuova sala della Sabap, per la rivelazione della luminosa targa di intitolazione, seguita dalla benedizione dell’arcivescovo Lagnese e dallo scambio degli auguri di Natale.

Tra i presenti anche la Direttrice della Reggia Tiziana Maffei, la Direttrice dell’Archivio di Stato di Caserta Fortunata Manzi, il presidente del Tribunale di Napoli Nord Pierluigi Picardi, il vicario del Questore Antonino De Santis, il sindaco Carlo Marino, l’assessore Massimiliano Rendina, il delegato del prefetto Lucia Volpe, il Generale Regionale della Guardia di Finanza Alessandro Barbera, il comandante provinciale della Guardia di Finanza  col. Nicola Sportelli in rappresentanza del Comandante Regionale Campania Gen. Alessandro Barbera, il comandante provinciale dei carabinieri Caserta cap. Giovanni Riacà, il generale di Brigata Ruolo dell’Aeronautica Elia Rubino, il maggiore dell’Aeronautica di Caserta Andrea Rossi, la presidente della Sna Alessandra Cinquantaquattro, gli amici e colleghi del Soprintendente Jacobitti Anna Maria Romano, da sempre impegnata nella trasmissione dell’erdità culturale del dirigente, Francesco Canestrini, Lucia Bellofatto, Flavia Belardelli, Lucio Morrica, Jolanda Capriglione, Raffaele Modugno, Anna Sacco, Gennaro Leva, Andrea Corvino, Enzo Zuccaro, Pasquale Sebastianelli, Giuseppe Graziano, Pina Torriero, Ferdinando Creta, Giuseppe De Nitto e Maria Rosaria Iacono, il personale della Sabap di Caserta e Benevento e della Soprintendenza Abap per l’Area metropolitana di Napoli.

Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha dichiarato: “Celebriamo la memoria di un uomo impegnato in vita in un’intensa attività di tutela, con significative pubblicazioni scientifiche in materia di restauri e di impegno civile. Il suo grande spessore umano e intellettuale lo ha inserito di diritto tra i grande uomini campani, poiché la vita di una persona ha senso quando aiuta a rendere più nobile e bella quella degli altri. L’intitolazione vuole essere il giusto riconoscimento alla sua determinazione, che lo portava a credere fortemente nelle convinzioni, negli obiettivi e nelle sfide tese al miglioramento, alla protezione e alla valorizzazione del nostro incommensurabile patrimonio culturale”.

Il comunicato completo è disponibile a questo link