San Silvestro Papa



San Silvestro Papa
Francesco Di Nardo
Francesco Di Nardo, San Silvestro Papa, quarto-quinto decennio del XVIII secolo. Calvi Risorta (CE), frazione Visciano, chiesa di San Silvestro (legno policromo, cm 121x60x60)
Il mezzo busto di San Silvestro Papa è alloggiato in una nicchia laterale della chiesa intitolata al Santo. Silvestro fu consacrato vescovo di Roma nel 314 d.C. e restò in carica per circa ventuno anni, fino alla morte avvenuta nel 335. Il Santo è ritratto in abiti papali, con la mano destra issata in atto di benedire e con una ferula intarsiata a tre croci in argento e oro nella mano sinistra. Sul capo indossa una tiara argentea decorata a sbalzo e impreziosita con pietre colorate e inserti d’oro. Il pregevolissimo triregno, commissionato probabilmente in sostituzione dell’originale copricapo ligneo perduto, fu realizzato a Napoli nel 1773 come si deduce dalla punzonatura con le iniziali “NAP” e la datazione “‘773”. L’opera è riconducibile all’ambito di Giacomo Colombo, forse collocabile tra il quarto e il quinto decennio del Settecento, e potrebbe essere assegnata più puntualmente al napoletano Francesco Di Nardo. L’abilità dell’artefice è evidente nell’intaglio delle rughe della fronte e delle tre radiali sotto gli occhi, che rendono vivido il volto emaciato del Santo; i morbidi panneggi della veste e il mantello ripiegato sulla base definiscono con grazia la figura del pontefice e ne armonizzano la forma.
L’effigie, intagliata in un unico blocco di legno, quasi certamente di essenza forte, al quale sono ancorate la testa e le braccia, ha una storia conservativa complessa, come appurato nell’ultimo restauro del 2023.
Le cromie delle vesti hanno subìto molte variazioni, rimaneggiamenti invasivi, integrazioni arbitrarie e ridipinture incoerenti, che avevano causato un visibile ispessimento della superficie, provocato altresì dall’applicazione di uno strato di stucco di 5 cm circa, posto a diretto contatto con la pellicola pittorica autografa. I saggi stratigrafici hanno rivelato la cromia originale, ancora compatta e brillante per gli incarnati e la veste. In questo caso, stuccature e ridipinture moderne sono state asportate meccanicamente. Sul mantello, invece, la pellicola pittorica antica era irrimediabilmente compromessa per cui si è scelto di non rimuovere la ridipintura più recente, effettuando soltanto una pulitura superficiale. Le stuccature di ridotte dimensioni sono state risarcite con velature ad acquerello, quelle di maggior entità con selezione cromatica, per non alterare la lettura dell’opera.
Ultimo aggiornamento
6 Marzo 2025, 14:04