San Francesco Saverio

San Francesco Saverio

Bernardo Valentino

Bernardo Valentino, San Francesco Saverio, Seconda metà del sesto decennio del XVIII secolo, Marcianise (CE), Duomo di San Michele Arcangelo (legno di pero policromo, cm 150x67x70)

Nella terza cappella della navata sinistra del Duomo di San Michele Arcangelo a Marcianise si conserva l’elegante scultura lignea a figura intera raffigurante San Francesco Saverio che, insieme a Ignazio di Loyola e Pierre Favre, fondò la Compagnia di Gesù nel 1534, avviando una missione di evangelizzazione nelle Indie Orientali. Egli divenne presto oggetto di profonda venerazione, specialmente in Italia meridionale.

Riprendendo l’iconografia tradizionale, l’Apostolo delle Indie è raffigurato in un momento di predicazione, con la bocca socchiusa, la mano destra semiaperta mentre con la sinistra sembra impugnare qualcosa ‒ forse un bastone da pellegrino o un crocifisso, oggi disperso.

La scultura potrebbe essere ricondotta al poco noto scultore Bernardo Valentino, che la poté realizzare nella seconda metà degli anni Cinquanta del XVIII secolo. L’artista aveva familiarità con il soggetto, e le sue capacità esecutive sono evidenti nell’espressività composta del Santo, nel realismo delle vene cerulee sul collo, sulle tempie e sulle mani e nella plasticità dei panneggi delle vesti.

Realizzata in essenza di pero e svuotata all’interno, l’opera si compone di più elementi montati tra di loro. Alcuni restauri moderni hanno alterato la cromia e la plasticità della figura mediante l’applicazione impropria di stucchi, alcune vistose ridipinture integrali, rifacimenti in legno, tela e impasti gessosi.

Tra il 2023 e il 2024 l’opera è stata restaurata al fine di recuperarne le cromie e il modellato originali. Il processo di pulitura è stato lungo e delicato, effettuato con solventi, e, ove necessario, con mezzi meccanici, riuscendo a recuperare per intero i valori cromatici del volto. Per le parti mancanti si è proceduto alla ricostruzione tramite una resina bicomponente, la balsite, e inserti lignei; per il basamento, molto deteriorato, sono stati previsti il rifacimento di uno dei quattro piedritti e di parte della modanatura nell’angolo destro posteriore. Le stuccature delle lacune sono state reintegrate mediante la selezione cromatica e l’abbassamento di tono con velature di colori a vernice.

Ultimo aggiornamento

6 Marzo 2025, 14:06